In molti mi chiedono come mi sia venuto in mente di avviare il mio brand di illustrazioni su Roma, eccovi accontentati.
Qualche anno fa a Parigi, cercando un quadretto per un’amica, ho scoperto “The Parisianer”, una rivista immaginaria con vere copertine ispirata a “The New Yorker”.
Da quel momento le pareti dei miei 25 m² parigini sono state invase da cartoline e manifesti.
Al compiere dei miei trent'anni, alcuni amici mi rivelano di avere cercato la versione romana da regalarmi e di non averla trovata. (Tranquilli, ho ricevuto comunque un bellissimo vaso di design).
Lavinia: «Che peccato che non esista la stessa cosa su Roma!»
Elena: «E fattelo da sola, sei architetto!»
Questo scambio di frasi è l'unica cosa che ricordo riguardo a come sia nato questo progetto. Non ci ho riflettuto troppo, il primo poster è venuto d'istinto, l'ho disegnato per me. Volevo vedere delle cupole all'interno di tazze e piatti.
Cos'altro può trasformarsi? Le colonne in posate! La cupola di San'Ivo in zuccheriera e la sua guglia in apri bottiglie.
E poi? La bocca della verità per le due monete di mancia!
Come faccio a far vedere la parte esterna della cupola? Rovescio il calice sul tavolo!
Beh, allora il tutto deve stare sulla classica tovaglia turistica dei ristoranti in centro, in una vietta di sanpietrini irregolari...e ovviamente una buca. Perché no, nella buca ci aggiungo pure qualche resto antico, tanto è così a Roma: più si scava e più si trova!